Boro e Resa
Applicazioni al suolo possono essere finalizzate ad intercettare le esigenze delle piante, perciò mantenendo le rese. Guarda l'immagine sopra (prove in Egitto)
Il boro interviene nella formazione delle pareti cellulari, nella stabilizzazione e nella lignificazione, nonché nella differenziazione dello xilema. È necessario per garantire il normale sviluppo di nuovi tessuti dalle radici ai fiori e fino ai frutti. Il boro è responsabile della germinazione del polline e della formazione e attivazione del tubetto pollinico. Di conseguenza, le disponibilità insufficienti riducono la formazione di fiori e frutti. Nei casi più gravi provocano l'infecondità dei fiori che si disidratano e si seccano al momento dello sboccio.
Fra i micronutrienti, il boro è quello necessario in quantità maggiori sia per i frutti che per le foglie, ma le soglie di carenza e tossicità sono molto vicine fra loro.
Laddove l'analisi del terreno evidenzia una carenza, il fabbisogno degli alberi deve essere soddisfatto tramite somministrazioni al suolo. Tuttavia, poiché il trasporto del boro non è immediato all'interno dell'albero, si utilizza principalmente per via fogliare nei periodi fondamentali della fioritura e della formazione dei frutti, in modo da favorire l'allegagione dei fiori.
I sintomi appaiono frequentemente nei frutti con leggeri segni di carenze sulle foglie, a eccezione dei casi gravi. Il sintomo più comune per le mele è la presenza di piccole parti della polpa acquose e trasparenti. Tali parti della polpa possono asciugarsi, imbrunire e provocare lesioni spugnose sui frutti. In alcuni casi possono formarsi delle spaccature profonde sulla buccia. La buccia è ruvida e presenta numerose rosette. Quando la carenza di boro si verifica insieme alla mancanza di calcio, la serbevolezza risulta compromessa e i frutti sono più esposti alla butteratura amara. Nei casi gravi, sulla corteccia dei rami giovani appaiono zone morte. La tossicità del boro provoca la clorosi dei margini e delle punte delle foglie, seguita dalla necrosi. Nei frutti, i livelli elevati compromettono la serbevolezza (disfacimento della polpa).